
Disconnessa e Libera
Mi sono disconnessa per un po’ e ho riscoperto un pezzo di quella libertà che nemmeno sapevo di aver perduto.
E’ trascorso un anno in cui ho tenuto il piede sempre sull’acceleratore, con la paura che, se mi fossi fermata anche solo un attimo, avrei perso tutto.
Ho costruito senza sosta il futuro che sognavo, giorno dopo giorno, ignorando con un pizzico di orgoglio e sana testardaggine tutti i “non ce la farai” e fidandomi solo di me stessa e della passione per quello che faccio.
Sono arrivate nuove opportunità e collaborazioni che riempiono la settimana e in cantiere c’è un altro progetto destinato ad impegnare molte altre giornate.
Mi sono quindi scoperta a lavorare quasi sette giorni su sette, senza accorgermene. Certo con tanta soddisfazione ma anche con un bagaglio di “lo farò domani” o “scusami, ma non posso parlare” sempre più pesante.
Per alcune persone care sono quasi “sparita” e ora mi accorgo di aver concesso anche a me stessa molto poco di quel tempo che chiamano “self-care”.
E poi ho pensato: “Ma chi andrebbe da una che sostiene di prendersi cura di sé e ritagliarsi i propri spazi e poi è la prima a non farlo nella sua vita?”
Ora più che mai comprendo come, per soddisfare il nostro bisogno di realizzazione ed essere sempre sul pezzo, a volte perdiamo la nostra bussola interna.
Rallentare, ascoltarsi e…ripartire
Allora ho deciso di rallentare un po’ il ritmo e di ripartire da dove riparto sempre quando mi sento smarrita: mi sono fermata, ho chiuso gli occhi e, respirando, ho iniziato ad ascoltarmi dentro.
Ho scritto a quella persona a cui troppo a lungo ho detto “ora non posso” e ho rinviato quell’incontro di lavoro ad un altro giorno. “Non è poi così urgente, in fondo” – mi sono detta.
Ho finito quel giallo iniziato mesi fa, mentre il gatto mi guardava dalla poltrona sonnecchiando, ho camminato per la città, visitato qualche mostra e ho sentito sulla pelle i primi segnali della primavera.
Era arrivato il momento di dedicarmi un po’ a me stessa e alle cose che per me sono importanti e che involontariamente avevo trascurato in quella corsa forsennata.
E alla fine mi sono riscoperta un po’ più libera e padrona del mio tempo, ho capito che posso vivere senza avere per forza ogni giorno una lista piena di cose da fare, che posso permettermi delle pause e di quanto queste siano necessarie. Quelle stesse pause che spiego ogni giorno in studio ai miei clienti, ricordando loro che, disconnettendoci per qualche istante dalla frenesia delle nostre vite, abbiamo l’opportunità di riconnetterci con noi stessi e con il mondo interno, ritrovando le energie, la passione e l’ispirazione.
Non posso promettere che non accadrà più ma mi impegnerò a riconoscere prima i segnali, invece di ignorarli volutamente.
Quando sarà necessario, mi fermerò e tornerò ad ascoltarmi ancora una volta.
E poi ripartirò come sempre. A piccoli passi.
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