
Liberi di Respirare
Chi convive con un disturbo d’ansia di solito arriva ormai stremato ad intraprendere un percorso di psicoterapia, implorando per una soluzione. Una qualunque pur di tornare a respirare.
Una delle cose più difficili all’inizio è proprio spiegare a chi varca la porta dello studio che non esiste una bacchetta magica capace di far sparire l’ansia, magari in una nuvola di polvere colorata.
L’ansia non si elimina
Va detto a chiare lettere perché non ci siano dubbi. L’ansia non si elimina.
L’ansia è un’emozione complessa e fa parte di noi.
E’ anzi un prezioso indicatore di qualcosa che non funziona e a cui dobbiamo prestare attenzione.
Si può imparare a gestirla con successo ma no, non si può eliminare.
Al tempo stesso uno degli aspetti più importanti è sostenere la persona quando accetta di rinunciare al sogno della bacchetta magica e si concede di sentire l’ansia, di viverla e abbracciarla fino ad evocarla dentro di sé in una metafora illuminante.
È nata così, nella mente e nelle parole di Alessia l’immagine di se stessa prigioniera dell’acqua.
Non riusciva a godersi nulla della vita né poteva fermarsi mai a riposare.
Poteva solo darsi continuamente lo slancio e prendere una boccata d’aria prima di ritornare sotto.
Un’immagine potente capace di darle una scossa.
E’ faticoso, certo, ma è proprio qui il punto che segna la svolta in un percorso di psicoterapia: prendere contatto con noi stessi e riconoscere che quel mare che sembra volerci annegare non è intorno a noi, ma dentro la nostra testa e che solo noi possiamo dargli un significato.
E capire quindi che siamo liberi. Liberi di respirare.
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